19 marzo 2003

Venti di guerra....

Ieri sera, al Gruppo Giovani, l'animatrice ci ha chiesto di schierarci da un lato o dall'altro della stanza, a seconda che stessimo con Bush o con Saddam. Alla provocazione, tutti hanno risposto schierandosi in centro, di fronte a lei, tranne uno, che s'è messo dalla parte di Saddam.
Quell'uno ero io.

Immaginatevi una stazione di campagna a binario unico, un gruppo di bambini che gioca a calcio in mezzo ai binari, un treno che sta arrivando da est e uno da ovest. Si può starsene fermi? No. E' sufficente fermare un treno? No... tanto arriverà l'altro, e a farne le spese saranno sempre i bambini.
E' per questo che mi son messo da quella parte. I contendenti da fermare sono due... ma secondo me la precendenza va a chi detta gli ultimatum.

Quest'America mi ha deluso!

Da appassionato di storia mi chiedo che fine abbiano fatto quegli americani portatori di benessere e libertà, quel Kennedy che evitò una guerra nucleare, quella democrazia che è stata un simbolo per il mondo.
Quei soldati che nel 1945 liberarono l'Europa, nel '53 la Corea, nel '91 il Kuwait, ristabilendo diritti violati, sono oggi diventati (almeno secondo la nostra visione) portatori di odio e distruzione, non più di libertà.

Questa sera, le mie preoccupazioni si rivolgono alla popolazione irachena, che non ha i bunker del suo presidente, alle Nazioni Unite, che a 58 anni da San Francisco non hanno ancora attuato la propria Carta, all'Unione Europea, che è ben lontana dalla tanto sognata politica estera comune, e soprattutto agli USA, che di certo non si fermeranno all'Iraq.

Una ragazza oggi a lezione ha osservato che si sta ripetendo la storia della Prima Guerra del Golfo: nel 1991 uno stato venne condannato (l’Iraq) per aver aggredito un altro stato (il Kuwait). Ora lo stato aggredito è l’Iraq e l’aggressore gli Stati Uniti… ma chi può fermare gli Stati Uniti?
Mancano 5 ore alla scadenza dell'ultimatum... il mondo non ha più speranze... noi abbiamo la preghiera!

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