23 novembre 2007

E se fosse l'invidia?

Ci ha provato Grillo contro la politica. C'ha provato Al Gore contro l'inquinamento. C'ha provato George Clooney contro la vergogna del Darfur. Ma quando si vuole indignare la gente e mobilitare l'opinione pubblica basta trovare l'"eroe per un giorno" di turno e scagliarsi contro la Chiesa.
Prima il sacerdote-amante-forsepadre-showman-camionista che ha riempito i giornali d'estate, e adesso il capochierichetto-gay-ospitefissointv, si sono aggiunti alla lista di quelli che mettendo l'orgoglio prima dell'umiltà si riconoscono nel motto "se non sei capace di stare alle regole, allora cambiale a tuo piacimento". Benvenuti al bricolage della Fede!
Nessuno sembra farci caso, ma quando si parla di Chiesa (e sui media arrivano solo le brutte notizie... tutto il resto non conta mai nulla), si assiste ad un proliferare quanto mai anomalo di opinionisti, politicanti, atei, agnostici... tutti pronti a dire la loro contro la gerarchia, il popolo di Dio, la Sacra Scrittura, il Papa, il Vaticano, il concordato... e chi più ne ha più ne metta.
Come Bartali salvò l'Italia dalla guerra civile, così le questioni di Chiesa hanno il potere di unire gli opposti e coalizzarli nello spalare fango oltre ogni limite e ogni decenza.
Posso pensare che nel mucchio ci sia qualche fanatico; posso immaginare che ci sia qualcuno che ha subito traumi infantili-adolescenziali all'oratorio, ma tutta quest'odio e questo anticlericalismo coagulante e dilagante, da dove viene fuori?
Non ho risposte da darmi, ma un'idea sì: e se fosse l'invidia?
Chi vede e conosce la Chiesa da vicino si sarà accorto che è fatta da tanti uomini e donne che fanno scelte controcorrente di fedeltà, di coerenza, di eternità. Chi ci conosce sa che le nostre missioni sono più efficienti e efficaci di tanti enti governativi, come lo sono i centri d'accoglienza e le strutture sanitarie nel nostro paese. Chi ci conosce sa che il mondo è pieno di persone che hanno uno scopo nella vita, e che gioiscono mentre si spendono per gli altri oltre ogni limite. Chi ci conosce sa che abbiamo sempre una visione alternativa delle cose, rispetto a quella che ci propone questo mondo. Chi ci conosce sa che abbiamo migliaia di Santi, le cui vite sono dei concentrati di gioia e di fede, a cui attingere in ogni momento del nostro cammino di fede.
Forse tanto odio nasce dall'invidia. quell'invidia che porta a criticare, perché è sempre più facile che non "lasciare tutto ciò che si ha e seguirLo".

13 novembre 2007

L'eredità di Loreto

Se mi avessero chiesto qualche giorno dopo cosa mi era rimasto di Loreto, avrei detto la stanchezza, il bisogno urgentissimo di andare al bagno e qualche bello scatto nella prima uscita ufficiale del mio teleobiettivo.
Sabato scorso, a più di due mesi di distanza, mi son ritagliato un po' di tempo per riordinare e mandare in stampa qualcuna di quelle foto dell'Agorà dei giovani.
Preso dalla curiosità, mi sono andato a riprendere le parole del papa, che tra il caldo e i disagi di Montorso, non ero riuscito ad assaporare.
Tra i discorsi, le risposte alle domande e l'Eucarestia, ho trovato parole di incoraggiamento, di fiducia, di speranza, di responsabilità... niente di meno di quanto Giovanni Paolo ci aveva detto a Roma, a Toronto e in quello stesso luogo, Loreto, nel 2004.
Questa sera, al primo incontro in Seminario a Padova, una strana coincidenza: le parole del Papa pronunciate a Loreto sono state al centro del discorso di Don Sandro.
Che sia stata veramente una coincidenza? O piuttosto è stato l'invito a fare memoria di quell'incontro, a ripulirlo dalle fatiche fisiche e riassaporalo in tutta la sua positività?

3 link: Le mie foto di Loreto 2007 - Le parole di Benedetto XVI - La Scuola di Preghiera