22 giugno 2009

Contrasto stridente al TG

In una domenica di inizio estate, le principali notizie del Tg, ripulite dalle varie castronerie su gossip, veline e foto del premier in varie situazioni, sono principalmente due: un referendum in Italia di cui nessuno sa nulla, e un paese straniero, l'Iran, sull'orlo di una guerra civile.
Da un lato la nostra solita italietta, con una conquista democratica incredibile solo a pensarci: un referendum attivabile con mezzo milione di firme e che può essere direttamente abrogativo di una legge. Una conquista così eccezionale che da bravi italiani abbiamo saputo banalizzare con vent'anni di quesiti inutili e di importanza discutibile, fino a quello di oggi, per il quale gli italiani sono stati chiamati ad esprimersi su poche singole parole di una legge elettorale già definita una porcata. Risultato: in pochi hanno capito i questiti, e in meno sono andati alle urne.
Dall'altro lato i servizi TV provenienti dall'Iran, fatti con i video pubblicati su Youtube perchè i giornalisti sono già stati espulsi dal paese, che documentano brogli elettorali, proteste di piazza, arresti, feriti e persone che hanno deciso di chiedere giustizia anche al prezzo della propria vita.
É un po' quello che successe in Italia negli anni Quaranta, e la conquista di tante vite spese per la giustizia fu proprio quella Carta Costituzionale che oggi tanto bistrattiamo, anche abusando dello strumento referendario.
Viva l'Italia!

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